Il 2 giugno, la giornata della Festa della Repubblica Italiana, dedicata al tema “Insieme a Difesa della Pace”, sarà celebrata con il ritorno della tradizionale sfilata a Roma, dopo due anni di attesa a causa della situazione pandemica.

“Insieme a Difesa della Pace” diventa il tema simbolo di questa prima parte del 2022.  Sono passati più di tre mesi all’inizio della guerra in Ucraina, lunghe settimane di morte e distruzione, di violenza e violazione dei fondamentali diritti umani.

Una situazione molto sentita da tutti noi che abbiamo generosamente inviato in Ucraina beni di prima necessità e supporto medico e offerto accoglienza a coloro i quali hanno raggiunto l’Italia. In questi lunghi mesi ci siamo anche interrogati sul valore della pace e sull’importanza della nostra Costituzione nel tutelare questo cardine della nostra Repubblica.

L’art. 11 della nostra Carta costituzionale afferma il ripudio della guerra “come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli “e “come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” consentendo “in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni” e promuovendo “le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.

Oltre ai messaggi di pace rivolti dai cittadini italiani, dalle più alte cariche dello Stato, dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e da Papa Francesco, in quanto parte dell’UE, abbiamo portato in Ucraina un ulteriore messaggio di speranza tramite la visita a Kiev della Presidente del Parlamento UE Roberta Metsola. L’UE sostiene la difesa degli ucraini, l’aspirazione all’adesione all’Unione e la ricostruzione del Paese dopo la fine del conflitto.

Nella speranza del raggiungimento della pace in Ucraina non è possibile ignorare che dovrebbero essere ormai maturi i tempi in cui ogni Stato riconosca la pace come diritto individuale di ogni essere umano. Una prospettiva globale, che affonda le proprie basi sulla Carta delle Nazioni Unite del 1945 e sulla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948, specificatamente all’art. 28: “Ogni individuo ha diritto ad un ordine sociale e internazionale nel quale i diritti e le libertà enunciati in questa Dichiarazione possano essere pienamente realizzati”.

Il diritto alla pace sarà riconosciuto a livello internazionale come diritto inalienabile, individuale e collettivo, di ogni essere umano come precondizione per il rispetto di tutti i diritti umani soltanto nel 2016 con l’adozione della Dichiarazione delle Nazioni Unite “sul diritto alla pace”.

Sebbene all’art. 2 la Dichiarazione dichiari che “gli Stati devono rispettare, implementare e promuovere l’eguaglianza e la non discriminazione, la giustizia e lo stato di diritto e garantire la libertà dalla paura e dal bisogno quali misure per costruire la pace dentro e fra le società”, ancora oggi nel mondo si combattono troppe guerre.

In questo giorno di festa per la mia terra di origine, l’Italia, mi tornano in mente le storie dei nostri nonni che hanno vissuto la guerra e combattuto per difendere la nostra patria. Anni bui e complicati che, però, sono stati seguiti da una rinascita e dalla fondazione della nostra Repubblica. Il mio augurio a tutti i rifugiati ucraini in Italia, ed a coloro che sono rimasti in patria, è che questa giornata possa diventare simbolo di speranza affinché l’Ucraina possa riprendere al più presto il cammino democratico e indipendente che aveva già intrapreso con la richiesta di ingresso in Europa.

Buona Festa della Repubblica a tutti noi!