Arriva un momento nella vita in cui ci rendiamo conto che dobbiamo fare qualcosa. Quel momento per me e la mia famiglia arrivò nel 2013, quando mio marito iniziò a parlarmi dell’idea di condividere le nostre finanze e i nostri talenti per aiutare le persone migranti che stavano perdendo la vita nel disperato tentativo di attraversare il Mediterraneo. Nonostante la mia iniziale incredulità, abbiamo deciso di andare avanti insieme.

Il delicato e controverso tema della migrazione è da anni al centro del dibattito pubblico, poche sono state le iniziative volte alla vera risoluzione di questa tragedia, mentre l’empatia e la solidarietà dei primi naufragi si sono assopite per lasciare spazio a una “globalizzazione dell’indifferenza”.

Per questo motivo ho sentito la necessità e il dovere di condividere le esperienze e le emozioni che più mi hanno toccata in questi anni per dare voce a chi non ne ha, per parlare a chi ha chiuso il proprio cuore di fronte al dramma del fenomeno migratorio e per stimolare un dialogo costruttivo all’interno delle famiglie, nelle scuole, nelle università che possa aiutare a superare gli stereotipi e le paure che ne derivano.

In questo libro, oltre alle storie di alcune delle persone incontrate e alle riflessioni sull’empatia, la solidarietà e le migrazioni, ho deciso di dedicare l’ultima parte a un breve background relativo alle politiche migratorie italiane ed europee e un glossario rivisitato delle “Parole della migrazione”.

“Raccogliere il mare con un cucchiaino” è in vendita in tutte le librerie e online. Con l’acquisto contribuirete a salvare la vita di bambini, donne e uomini. Una parte dei proventi sarà infatti destinata alle missioni MOAS attive nel mondo. Ciascuno con i propri talenti, possibilità, risorse, energie e tempo, può fare qualcosa per aiutare chi ne ha bisogno. Buona lettura!